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Pentecoste
"Il vento, il fuoco e la colomba...: vieni Spirito Santo!"
"Educare al pensiero di Cristo, a vedere la storia come lui,
a giudicare la vita come lui, a scegliere e ad amare come lui,
a sperare come insegna lui, a vivere in lui la comunione con il Padre e
lo Spirito Santo. In una parola, nutrire e guidare la mentalità di fede:
questa è la missione fondamentale di chi fa catechesi nella Chiesa".
(Dal Doc. Base n°38)
Questo siamo chiamati a fare ! ! !
Come preparazione alla Pentecoste è importante fare almeno tre passi
che ci portino a scoprire il significato e la profondità di tre segni.
Così ci fermeremo insieme a riscoprire come il Vento, il Fuoco e la
Colomba diventano epifania, cioè manifestazione, dello Spirito.
Il VENTO.
Un'immagine dello Spirito Santo è quella del vento :
"vento che si abbatte gagliardo" (At 2,2) Il vento lo senti ma non sai né
da dove viene né dove va : così lo Spirito Santo agisce dove vuole, quando
vuole e come vuole in tutto il Mondo.
Il simbolo del vento dice che lo Spirito non è proprietà dei cristiani ;
in tutti gli uomini Egli può trovarsi ad operare. Buoni non siamo solo noi !
Il vento impedisce all'acqua di stagnare ed imputridire.
Il vento modella la montagna, la roccia, il marmo, i volti.
Il vento che trasporta il polline collabora con la natura a portare avanti la vita.
Il vento "gagliardo" scuote, butta all'aria le cose : così lo Spirito
fa cambiare le vecchie abitudini, i pregiudizi, converte.
Infine sul vento non puoi mettervi le mani : così lo Spirito, non riesci
a definirlo bene. E' mistero. Profondo mistero ! Lo capisci di più quando
ti raccogli e fai silenzio che quando parli.......
"Accetta, Spirito Santo, questo sacrificio... Poiché tu sei veramente
quel fuoco che accettando i sacrifici dei nostri padri, li hai consumati
con la tua forza divina.
Come consumasti allora la vittima di Elia.... con la stessa bontà ricevi ora,
ti preghiamo, queste offerte, purificando da ogni attaccamento al peccato
con il fuoco salvifico della tua divinità...."
"Visita questi doni o Santo Spirito nel simbolo della Fiamma.
Visita e vivifica con l'ardore dell'incendio. Con il tuo Santo Spirito
che entrò nel cuore degli apostoli in forma di lingue di fuoco"
(Liturgia ispano-mozarabica, nella Festa di Pentecoste)
Il Fuoco che ci accompagna tante volte nelle nostre attività è una delle epifanie
(manifestazioni) dello Spirito. "Sale al ciel fiamma leggera...",
il Fuoco genera luce e calore, è un vivente che genera energia.
Per noi cristiani è una Persona viva e vera.
Il FUOCO.
Lo Spirito Santo è "come" il Fuoco : sugli Apostoli riuniti nel cenacolo
scende come fiamme, lingue di fuoco (At 2,3).
Quella del fuoco è senza dubbio una delle immagini più indovinate per
riuscire a farci capire chi è lo Spirito Santo.
Il fuoco incanta, non è mai uguale a sè stesso.
Da sempre gli Ebrei hanno associato Dio al fuoco.
Nella Bibbia si trova almeno centocinquanta volte la parola "fuoco".
Dio appare a Mosè "come una fiamma di fuoco in un cespuglio"...
Il cespuglio bruciava ma non si consumava (Es 3,2).
Il fuoco illumina, brucia, libera dalle scorie.
Il fuoco "piega ciò che è rigido
scalda ciò che è gelido".
"Vieni Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli, accendi
in essi il fuoco del tuo amore".
La COLOMBA.
(Enzo Bianchi di Bose)
"Voi stessi avete visto come ho sollevato voi su ali di aquila
e vi ho fatti venire fino a me" (Es 19,4)
"Uscendo dall'acqua Gesù vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere
su di lui come una colomba" (Mc 1,10)
Dopo il vento e il fuoco, ancora immagini di aria: il volo maestoso dell'aquila,
il rappacificante battito d'ali della colomba. Lo Spirito che aleggiava
sulle acque primordiali, aleggia come colomba sulle acque post diluviane,
riconciliando l'umanità - rinnovata in Noè - con il cielo e con la terra,
e l'unico e il medesimo Spirito plana sulle acque del Giordano per sigillare
la nuova alleanza con l'umanità attraverso il Figlio del Padre
"Come colomba" é detto, perché questa all'uomo infonde pace,
quiete con il suo volo mai veloce, racchiuso in un fremito d'ali.
E come la colomba sovente geme, così anche lo Spirito in noi dà suono
al desiderio e all'attesa; come la colomba si posa lieve alla nostra finestra
colmandoci di stupore, così lo Spirito entra nel nostro cuore,
inavvertito maestro interiore.
"Come su ali di aquila" che il popolo di Dio è condotto alla presenza
del suo Signore: un volo ampio, maestoso, capace di prendere la distanza
necessaria dal suolo e pur di continuare nel contempo a scorgere
con occhio acuto e vigilante ogni movimento al suolo.
Salire verso Dio non significa perdere di vista gli uomini,
bensì contemplarli nell'ampiezza di orizzonti e nella magnanimità
dello sguardo che sono propri di Dio: lo spirito del contemplativo
è quello di chi contempla ogni realtà con l'occhio stesso di Dio.
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